21/11/12

Parlamentarie.

Sì, chiamiamole così: parlamentarie. Che il nome non è male e almeno rottamiamo per un bel po' la parola "primarie" che la leggiamo e sentiamo ovunque.
Parlamentarie per i parlamentari. Ecco ci sta bene. E che si facciano subito, come vorrebbero sia Renzi che Bersani e la maggior parte degli elettori democratici.
In Sardegna e in Emilia l'hanno già approvato in assemblea e si faranno, non si sa ancora come visto il nodo della legge elettorale.

Il problema serio è scegliere se rappresentare i territori o ottenere la parità di genere. Secondo molti l'una esclude l'altra. Io la penso come Emiliano Deiana, si può ottenere tutte e due abbinandoli.
L'ideale sarebbe fare le parlamentarie a coppie, dove la coppia è composta da un uomo di un territorio e la donna da un altro territorio della stessa regione.
Ad esempio, Zia Furicca della Gallura parteciperebbe alle primarie con Vincenzo di Cagliari, il famoso barista di Bar Sport Democratico.
A sfidarli ci sarebbero Ziu Antoni di Sassari e Giovanna la dottoressa dell'Ogliastra.

Ma non si possono smentire i professori, nemmeno se non stanno al Governo.